PROGETTO
Recupero e valorizzazione degli elementi originali della struttura e integrazione con materiali e tecnologie contemporanee. Questa la strategia architettonica scelta per la rigenerazione della ex Tintostamperia, all’interno di un percorso che intende enfatizzare le qualità e le specificità del luogo. Una porzione del complesso di edifici verrà conservata, le demolizioni saranno limitate alle parti non più recuperabili. Le nuove costruzioni svilupperanno un rapporto dialettico con l’esistente, verso un’immagine architettonica significativamente rinnovata.
Il progetto interpreta gli orizzonti più attuali, riferendosi ai Sustainable Development Goals di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. In particolare, l’Obiettivo 11 Città e comunità sostenibili è guida di molte delle scelte materiche e compositive, verso uno scenario complesso di sostenibilità, non solo ambientale ma anche sociale ed economico.
Il complesso riduce la densità, ritrovando spazi per la comunità, soprattutto al piano terra, destinato a diventare una grande piattaforma – ospitale, permeabile e porosa – di incontro, distribuzione e movimento. Le infrastrutture entrano nello spazio e si ibridano con il verde e la natura, costituendo un habitat contemporaneo e sorprendente.
verde e comunità
Verde e natura filtrano dal Parco della Spina Verde e dalla Valle del Fiume Aperto, occupando le superfici e le coperture, diventano elemento di riferimento del progetto.
E’ un verde produttivo e dinamico, sfondo amichevole per le comunità di persone che all’interno della ex Tintostamperia rigenerata troveranno forme di abitare mutualistico e cooperativo.
PROGRAMMA E SPAZI
La nuova identità di questo spazio per la città, aperto e integrato, si realizza grazie al circolo virtuoso generato dall’abitare nelle forme dell’housing contemporaneo
e dai nuovi cicli economici e sociali che si potranno concretizzare negli spazi recuperati della Val Mulini. E’ un progetto architettonico in dialogo sinergico con il programma funzionale che ospiterà.